Germania Est, 1980. Una pediatra il cui fidanzato è già all\’Ovest e sta pianificando la sua fuga, viene trasferita da Berlino a un ospedale di campagna. La Stasi (il servizio segreto della DDR) vigila, ma a trattenerla sarà un evento sentimentale e non politico. Seguiamo in accaniti e densi primi piani la bravissima Nina Hoss e la sua bicicletta tra boschi e dubbi narrati con colori più caldi di quelli che il cinema di solito riserva ai tempi del comunismo. Il risultato resta tiepido, ma si intuisce il sovrumano lavoro di implosione (di uno Stato, di un\’affettività, di un cinema) che sta a monte del film di Christian Petzold.
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