Gabriele Salvatores è un instancabile sperimentatore: cambia genere di continuo con stile e coraggio da ammirare. Questo è quasi un \’vodka-western\’ ambientato in una città/ghetto russa e girato in Lituania. Due ragazzini crescono addestrati al mestiere delle armi e a codici di dura di (mala)vita. E\’ la parte migliore del film: come sempre Salvatores (e gli sceneggiatori Rulli&Petraglia) vanno a nozze con gli spigoli dell\’adolescenza. Da adulti si ritrovano: tatuaggi, vendetta, spietatezza, bagni e sudori gelati. Nonno John Malkovich è un perfetto patriarca che detta le regole dell\’inferno. Chi ama i romanzi criminali esce rimpinzato e soddisfatto, complici le note affilate di Mauro Pagani.
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