Un abile regista coreano (altrove maestro in tocco noir) si scatena al servizio bellico di Schwarzy, sceriffo di una placida cittadina di confine dopo una carriera chiusa male nella polizia di Los Angeles (anche Stallone ingrassò in un ruolo quasi analogo). L\’arrivo di un signore della droga, in fuga con un ostaggio a bordo e ondate di gangster e agenti al seguito, è la sua ultima occasione per riscattarsi. Inseguimenti ed esplosioni tra scuolabus, campi di grano e scene efficaci girate in notturna. Ma – da sempre – l\’effetto speciale meglio usato dall\’ex Governatore è l\’autoironia, qui usata a mitraglia, golosità compresa. Un esempio su tutti: al negoziante che, dopo un\’acrobazia con la cartucciera, gli chiede come si senta, il gigante buono e rugoso risponde:
THE LAST STAND – L\’ULTIMA SFIDA

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