Il regista sudafricano Roger Michell (i più lo ricorderanno per \”Notting Hill\”) abbandona la città (Londra) e il continente (l\’Europa) per passare un paio di giorni nella bucolica campagna americana, che sembra uscita da un quadro di Hopper. E proprio la regia è molto presente (in certi momenti ostentatamente) nel primo dei due film raccontato da ”A Royal Weekend”: quello della storia d\’amore segreta tra l\’acchiappa-fantasmi Bill Murray (in questo caso acchiappa-amanti) che interpreta un Franklin Delano Roosevelt dalla risata all\’indietro facile e la cugina di quinto-o-sesto grado () del Presidente, interpretata da Laura Linney, la moglie-attrice dell\’inconsapevole Truman (non l\’altro Presidente, ma quello dello Show). Il secondo film è, invece, quello più squisitamente politico, che ci narra la prima visita negli States dei reali inglesi (il balbuziente ma deciso Giorgio VI e l\’insofferente regina Elizabeth Bowes-Lyon) a FDR, (così abbreviato nei titoli di coda) e ci mostra, nell\’intimità dello studio rooseveltiano, vizi e virtù umani (perché quello sono, uomini) di re e presidenti alle prese con un conflitto mondiale imminente. Il tempo di far salire il ritmo, e si ripiomba nella melensa tresca amorosa della cuginetta che vuole tutto per sé Mr.President (si arriva quasi a tifarle contro). Risolleva (di poco) le sorti di un film a corrente alterna il finale, nel quale tutti si rilassano al pic-nic dove un hot-dog diventa involontariamente simbolo di una ritrovata vicinanza tra Usa e Inghilterra. Sicuramente non il film Del(l)an(n)o, ma almeno usciamo dalla sala consapevoli che si può vincere una guerra a colpi di mostarda e ketchup. Heinz Hitler!
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