. La chiave del film, abile e sereno, diretto con grazia da Stéphane Rebelin, è nella frase pronunciata dal personaggio (femminista, è chiaro) interpretato da Jane Fonda che deicide di ritirarsi col compagno, un amico dalla salute malandata a dispetto della passionalità ancora focosa, un\’altra coppia (antagonista rassegnata) e di uno studente tedesco di rinforzo, in una comunità dove vecchi amici di sempre possono ricordare il passato, rivelare eterno affetto, nascondersi qualche brutto segreto e sfuggire ai parenti che avevano già scelto ospizi e canili per liberarsi di loro e dei loro quadrupedi. Grigliate, una piscina per ammaliare i nipoti, dialoghi ricchi di verve, ombre di edera e malinconia. E le splendide rughe di Geraldine Chaplin. Cinema francesissimo che ti risucchia in una terza età che è binario collettivo. Impossibile non volergli (tanto) bene.
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