La nuova trilogia inizia a snodarsi implacabile rimescolando quel che restava dei testi di Tolkien dopo “Il signore degli anelli” e derivati (prossimi appuntamenti: dicembre 2013 e luglio 2014). E\’ fatta per fanciulli – con similari genitori al seguito – che amano le storie fantasy in cui si abbandona la pace della propria casa per lanciarsi nell\’avventura kolossal a ripetizione (nel senso che si ripete monocorde, popolastro dopo popolastro, scalata dopo scalata, mostro, non-sorpresa scontata dopo non-sorpresa scontata). Qui lo hobbit Bilbo Baggins è un perfetto nullafacente abitudinario coinvolto nelle epiche vicende (in fantasmagorico 3D) di un gruppo di nani decisi a riprendersi la propria terra, con immancabile contorno di draghi, esseri variamente ripugnanti (finalment3 so cosa sono i goblin delle colonne sonore di Dario Argento) e ambiti \’tesssori\’. L\’incontro col viscido Gollum cambierà la sua vita; la nostra era ancora frastornata dalla trilogia precedente.
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