C\’era una volta una donna forte e una c\’è ancora. Resiste. Ha trovato la formula vincente: non saltare – letteralmente – da un ruolo d\’azione all\’altro, ma rimanere avvinghiata a uno solo: futuristico ed eterno. Sposando la parte e – ben presto – anche il regista (Paul W. S. Anderson) che l\’ha diretta in tre dei cinque episodi della saga e degli altri ha scritto la sceneggiatura. E\’ Milla Jovovich, già votata alla fantascienza d\’autore da quando Luc Besson la consacrò ne “Il quinto elemento”. Capito al volo che i ruoli da pulzella del passato non erano per lei (una tragica Giovanna d\’Arco, sempre per Besson), oggi incarna con costanza la fiammeggiante Alice, protagonista di “Resident Evil” e dei plurimi seguiti (di cui nulla ci importa, ma è tanto per di-vagare dalla noia strafantasy anablizzato spompo). Figlia di un videogioco, ha partorita se stessa: cambiando acconciatura, armi, pianeti desolati. Grinta mai. E neppure compagna di giochi pericolosi: Michelle Rodriguez, in vulcanica scia. Frasi e lanciafiamme che schiantano, stavolta anche in 3D. La fantaMilla non fa quasi più altro: è l\’eroina sexy-robotica del nuovo secolo: furba e feroce come una tigre in estinzione.
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